venerdì 24 gennaio 2014

signum harpocraticum: assenza della parola, silenzio, saggezza,mistero

Il gesto del silenzio è noto sin dall'antichità: l'Arpocrate greco, con dito indice sulle labbra, richiama al controllo sulla parola e ammonisce al silenzio all'entrata dei santuari. Il culto iconograficamente inalterato, si diffonde anche a Roma. La sua fama  nella cultura pagana romana è condivisa con la dea
Angenora, bendata e col dito sulle labbra per ammonire al silenzio e alla preghiera nei giorni solstiziali. Durante il Rinascimento ritorna identico, come attributo di filosofi e di sapienti, attraverso
l'associazione silenzio-sapienza. In questo caso il legame è soprattutto col mito di Hermes-Mercurio,
dio della scrittura e dell'interpretazione. Il segno del silenzio è riutilizzato dalle correnti mistiche del cristianesimo. All'interno dello spazio conventuale la raffigurazione del signum silentii è un monito per il monaco, non solo al silenzio, inteso come controllo sulla parola, ma anche sull'autodisciplina del corpo e delle sue pulsioni.
Il dito sulle labbra, gesto orientale dei salmodianti, segno di protezione dai demoni che penetrano dalla bocca, diventa monito alle troppe parole pronunciate, dunque invito al silenzio.
(Arpocrate di villa Adriana Tivoli II sec. d.C. Roma Musei Capitolini)






Nessun commento:

Posta un commento